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Il costo del rogito per l’acquisto della casa, tutti gli elementi da considerare

Il rogito è un atto molto importante. Si tratta di quel documento che formalizza il passaggio di proprietà del bene. Ma qual è il costo del rogito per l’acquisto della casa? Per capire bene quali sono gli elementi da considerare, idealista/news ha interpellato la consigliera nazionale del Notariato, Alessandra Mascellaro, coordinatrice del Tavolo dei Consumatori. Ecco quanto spiegato.

Costo del rogito per la prima e per la seconda casa

Quali sono le voci di spesa da considerare quando si compra casa?

“Oltre ai costi di compravendita, bisogna considerare i costi di un’eventuale ristrutturazione o di eventuali interventi di ammodernamento dell’immobile e i costi di mediazione. Se poi il cittadino ritiene di dover richiedere un mutuo alla banca, ci saranno ovviamente i costi del mutuo.

A tal proposito, quando si chiede un mutuo alla banca, suggerisco sempre di considerare, oltre al tasso di interesse, gli ulteriori costi, che magari vengono espressi successivamente nel corso della predisposizione della pratica. Si tratta, in particolare, dell’assicurazione, dei costi di istruttoria e di perizia.

Bisogna poi valutare se si tratta di un mutuo per l’acquisto della prima o della seconda casa, perché l’imposta sostitutiva in sede di mutuo è lo 0,25% sull’importo del prestito nel caso di mutuo per l’acquisto della prima casa ed è il 2% nel caso di mutuo contratto per l’acquisto della seconda casa.

A questi costi bisogna aggiungere infine le imposte ipotecarie e catastali nella misura di euro 50,00 ciascuna (per un totale di euro 100,00) nel caso di vendita tra privati e di euro 200,00 ciascuna (per un totale di euro 600,00 comprensivo anche dell’imposta di registro in misura fissa) nel caso di vendita da società”.

Tra imposte e tasse, qual è il costo del rogito per la prima abitazione nel caso di acquisto da un privato e da un costruttore? E per la seconda abitazione?

“E’ necessario per l’appunto distinguere se la compravendita avviene tra privati o da una società. Nel momento in cui compriamo da una impresa l’imposta che si paga è l’Iva, la quale è al 4% nel caso di prima casa e al 10% nel caso di seconda casa. L’Iva si paga sul prezzo indicato nell’atto.

Diversamente, nel caso di compravendita tra privati, si paga l’imposta di registro sul valore catastale. In caso quindi di compravendita tra privati di abitazione e relative pertinenze, l’imposta di registro è l’imposta da applicare sul valore catastale dell’immobile”.

Calcolo del valore catastale di un immobile

Come si calcola il valore catastale di un immobile?

“Innanzitutto, bisogna ricordare che l’aliquota dell’imposta di registro è pari al 2% nel caso di acquisto della prima casa e pari al 9% nel caso di acquisto di una seconda abitazione. In atto si applica la cosiddetta clausola prezzo-valore, il che vuol dire che nel caso di compravendita tra privati si indica il prezzo, ma le imposte si percepiscono sul valore catastale, nelle aliquote anticipate prima: 2% nel caso di prima casa e 9% nel caso di seconda casa.

Per calcolare il valore catastale di un immobile bisogna semplicemente fare una piccola moltiplicazione: individuare la rendita catastale dell’abitazione e moltiplicare tale rendita per un coefficiente che cambia a seconda che si tratti di prima o di seconda casa. Qualora si tratti di prima casa, la rendita catastale si moltiplica per 115,50; qualora si tratti di seconda casa, la rendita catastale si moltiplica per 126.

Da questa moltiplicazione – quindi rendita catastale x 115,50 nel caso di prima abitazione o rendita catastale x 126 nel caso di seconda abitazione – deriva un risultato al quale facilmente si applica l’aliquota prevista per la prima o per la seconda casa dell’imposta di registro e si possono calcolare le imposte da versare”.

Qual è invece il costo del rogito per una casa di lusso?

“E’ innanzitutto necessario capire a cosa ci riferiamo quando parliamo di una casa di lusso. Le case di lusso sono sostanzialmente le ville padronali, i palazzi e i castelli. Si tratta dunque di una categoria residuale rispetto agli atti che si fanno tutti i giorni. Per individuare se una casa è di lusso dobbiamo fare riferimento alle categorie catastali.

Le categorie catastali che individuano se una casa è di lusso sono A1, A8 o A9 e non godono delle agevolazioni fiscali previste per la prima abitazione. Il legislatore nelle sue intenzioni ha inteso agevolare chi compra la prima casa di abitazione, quindi la maggior parte delle famiglie ordinarie”.

Costo rogito notarile

Infine, nel costo del rogito rientrano anche le spese del notaio. Di che cifre si parla?

“Le tariffe sono state abrogate per i notai, così come per tutti i professionisti. Il costo varia in relazione alla complessità della pratica, alle valutazioni che il notaio deve fare, ai controlli che deve effettuare.

L’onorario del notaio, dunque, varia in relazione all’esigenza, alla pratica, ai controlli, alle necessità che vengono espresse e alla complessità. Include il contatto con il cliente, il recepimento delle istanze, tutti gli accertamenti e le visure da effettuare per verificare che l’immobile sia in ordine sotto il profilo ipotecario e catastale, oltre naturalmente alla stipula dell’atto notarile vero e proprio e alle formalità conseguenti. L’onorario si può quindi valutare quando si visiona la documentazione e si comprende il lavoro che deve essere svolto.

E’ necessario infine ricordare che al notaio vengono versate le imposte di cui abbiamo parlato in precedenza, che il professionista a sua volta corrisponde nei termini di legge all’Agenzia delle Entrate, per cui l’ammontare complessivo delle parcelle può apparire più elevato rispetto a quello che è il puro compenso per la prestazione notarile”.

 

(Fonte: Idealista.it)

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